Gaeta nel Lazio a Marzo: un Weekend di Coppia tra Panorami, Percorsi Storici e Delizie locali

Gaeta nel Lazio cosa vedere

Con la fine dell’inverno e la primavera che fa capolino, Gaeta, incastonata tra il golfo omonimo e il promontorio del Monte Orlando, si rivela una meta inaspettata per un weekend di fine inverno.

In un breve itinerario è possibile immergersi nella storia, nelle tradizioni locali, godere di meravigliosi panorami, percorrere sentieri e visitare grotte, assaporando le delizie gastronomiche tipiche, lontano dalle affollate spiagge estive che caratterizza questo suggestivo borgo.

Esplorare Gaeta: tra Storia e Natura

Con l’inverno quasi al capolinea e la primavera che sta per sbocciare, quale momento migliore per esplorare Gaeta? Scopriamo insieme cosa questa città costiera del Lazio ha da offrire in attesa della bella stagione.

So che può sembrare un po’ strano considerando che di solito si pensa a luoghi balneari solo per le calde giornate estive, ma vi assicuro che l’esperienza invernale è assolutamente da provare. Durante i giorni ancora freddini di marzo, si ha tutto il tempo per immergersi nelle meraviglie culturali, storiche e naturalistiche di questa località, solitamente vissuta tra sabbia e mare.

Situata ai piedi del Monte Orlando, in provincia di Latina, tra il Lazio e la Campania, Gaeta si trova in una posizione strategica, abbracciata dalla spettacolare Riviera di Ulisse, con vista sul Mar Tirreno.
E’ un luogo inaspettato ricco di storia e tradizioni che risale all’Impero Romano, un borgo che ha davvero molto da offrire: passeggiate tra i vicoli, suggestivi panorami da fotografare, Chiese e castelli da visitare e deliziosi piatti locali da gustare.

In questo articolo, vi suggerisco un itinerario di Gaeta che si può tranquillamente seguire in un giorno o in due mezze giornate, toccando le attrazioni più interessanti.

Guardando la mappa si può subito notare che la bella cittadina è divisa in diverse zone, due centri principali, uno storico, il borgo medievale, un intreccio di case e vicoli ai piedi del Castello Angioino – Aragonese e un centro più moderno intorno alla spiaggia di Serapo, molto vivo durante i mesi estivi.
Le due zone sono collegate da una bellissima passeggiata, il lungomare Caboto da cui si accede al porto e che offre una splendida vista sul mare e sulla città.
Ultima zona ma non per importanza, il Monte Orlando, un promontorio oggi riserva naturale che domina Gaeta, particolare è la sua forma tondeggiante che termina a picco sul mare, il punto panoramico più suggestivo della città.

Un Sabato pomeriggio a Gaeta: Storia e Avventura

MONTAGNA SPACCATA E GROTTA DEL TURCO:
Iniziamo proprio da qui, arrivati nel pomeriggio di sabato abbiamo fatto la nostra prima tappa sul Monte Orlando, parco regionale che si affaccia sulla città e che regala una magnifica vista sulla spiaggia di Serapo.

Qui abbiamo visitato il Santuario della Santissima Trinità, conosciuto anche come Santuario della Montagna Spaccata, che secondo la leggenda si sarebbe spaccata al momento della morte di Cristo. Il Santuario è una Chiesa barocca con una storia illustre in quanto luogo di preghiera per diversi pontefici, tra cui Pio IX, sovrani, Vescovi e Santi; lungo le pareti esterne si possono ammirare pannelli di ceramica che ritraggono le tappe della Via Crucis, parzialmente riportate al loro antico splendore nel 1849.

Da qui abbiamo percorso una scalinata che ci ha condotti alla Montagna Spaccata, una delle più suggestive attrazioni naturalistiche che offre Gaeta. Si tratta di una fenditura nella roccia che si apre a picco sul mare offrendo una vista meravigliosa.

Lungo il percorso si scorge la famosa “Mano del Turco“, la storia racconta di uno miscredente di origine turca, che dubitando della spaccatura della montagna fosse legata alla morte di Cristo, appoggiò la mano sulla roccia e sorprendentemente la pietra si ammorbidì lasciando un’impronta ancora oggi ben visibile.

Tra le pareti della roccia è incastrata la Cappella del Santissimo Crocifisso, costruita intorno al 1400 utilizzando un masso staccatosi e incastrato tra le pareti della fenditura, a un’altitudine di 30 metri sul mare, ancora oggi meta di continui pellegrinaggi per venerare il crocifisso ligneo e visitare il “giaciglio di san Filippo Neri” dove si recava per riposare e pregare.

Al Santuario, abbiamo avuto l’opportunità di vistare un’altra attrazione interessante: la Grotta del Turco, una cavità naturale che si apre a livello del mare.
Oggi si scendono solo 60 gradini per motivi di sicurezza, ma un tempo si poteva arrivare fino alla base, affrontando ben 300 scalini. Una volta giunti al terrazzino, si può ammirare la vista incantevole del mare luccicante.

MONTE ORLANDO E FALESIE:
Dalla parte sinistra della Chiesa si apre un cancello che ci ha guidati verso i resti di una villa romana, per poi condurci al Sentiero delle Falesie, un percorso sterrato che sale in mezzo al bosco di lecci e pini, ricco di bellezze storiche e paesaggistiche.
Dopo alcuni tornanti il sentiero si fa più aagevole con un lastricato in pietra e arrivati ad un incrocio, abbiamo preso la via di destra che ci ha condotti alla Polveriera Carolina e Trabacco, antichi depositi di munizioni militari. Da lì, abbiamo proseguito fino a raggiungere un bel punto panoramico dove non poteva mancare lo scatto che riprende dall’alto il mare cristallino.

Lungo il percorso abbiamo ammirato le magnifiche vedute delle falesie che si ergono a picco sul mare.
Dirigendosi poi a sinistra dell’incrocio si arriva alla Polveriera Ferdinando, sede del Museo storico-naturalistico-paleontologico.
Concludendo il nostro percorso e facendo uno sforzo finale siamo giunti al Mausoleo di Lucio Munazio Planco, situato sulla cima del Monte Orlando. Da lì abbiamo goduto di una magnifica vista sul mare e sulla città.

Dopo aver visitato il parco, ci siamo fermati ad un bar a due passi dalla Santuario della Santissima Trinità sulla strada che porta al parcheggio per gustare un aperitivo servito su un terrazzino che si affaccia sul golfo e sulla spiaggia di Serapo. Una vera chicca!

Cena a Viale Indipendenza: Tradizione e Atmosfera

Si avvicina l’ora di cena e decidiamo di tornare al centro per percorrere a piedi la strada più caratteristica e vivace di Gaeta, viale Indipendenza, qui il tempo sembra si sia fermato, si respira un’atmosfera genuina d’altri tempi dove ogni vicolo (vico) racconta una storia. Percorrendola si possono ammirare le case colorate, le botteghe artigianali, antichi forni, i mercatini di prodotti locali e le Chiese storiche.

Ci siamo fermati per cena al Ristorante la Rete, uno dei migliori locali presenti lungo questa meravigliosa via, immerso in questa antica atmosfera propone piatti a base di pesce fresco e di qualità, preparati secondo le ricette della tradizione locale.
Abbiamo concluso la serata con una passeggiata tra i vicoli del borgo medievale, un cocktail al vivace pub Radio Bottega e il rientro al B&B Il Viaggiatore.

Una Domenica Mattina a Gaeta: Cultura e Panorami

COLAZIONE E VISITA ALLA CATTEDRALE E AL CASTELLO NEL BORGO MEDIEVALE
La mattina successiva, quando abbiamo aperto la finestra che dava sul terrazzino della nostra camera, la vista che ci si è presentata è stata davvero sorprendente.
Ci siamo trovati di fronte alla magnifica Cattedrale S.Maria Assunta in Cielo e SS.Erasmo e Marciano con il suo Campanile, senza considerare che dall’alto potevamo ammirare il mare, il borgo con i suoi vicoli e l’intera città. Abbiamo scelto questa sistemazione attirati dalla vista e dalla posizione caratteristica nel centro medievale, che ci ha fatto sentire come se fossimo tornati indietro nel tempo.

Scendendo per la colazione, abbiamo deciso di fare una prima tappa alla Cattedrale. Questo edificio presenta una mescolanza di stili che spaziano dal romanico al neogotico. L’ingresso è gratuito ed è possibile visitarla tutti i giorni, ma il vero gioiello è la sua cripta barocca.

La particolare bellezza di Gaeta è il Campanile, un’imponente struttura alta 57 metri, caratterizzata da uno stile romanico con tocchi arabo-normanni, si trova proprio accanto alla Cattedrale.
Costituita da tre piani ha un base in blocchi di pietra e termina con una cupola ottagonale, all’interno la scalinata conduce fino in cima e percorrerla interamente regala una vista meravigliosa sul golfo di Gaeta.

Dopo aver gustato la colazione presso il bar Kasa Incanto inclusa nel nostro soggiorno e comprendente una pasta e una bevanda calda, ci siamo fermati un pò per ammirare la vista sul mare prima di dirigerci verso Castello Angioino-Aragonese che domina la città, proprio sopra di noi.

Attraverso una serie di stretti vicoli percorsi a piedi, siamo arrivati direttamente all’ingresso di questo imponente edificio, diviso in due parti: la parte Aragonese oggi sede della Caserma Mazzini della Guardia di Finanza e la parte Angioina, un tempo utilizzata come carcere militare di massima sicurezza, oggi aperta alle visite e affidata all’Università di Cassino.

Il costo per la visita guidata è di € 10 con riduzioni per bambini e gruppi.

Il percorso dura 45 minuti e include la cappella militare, le celle borboniche, l’ala piemontese con le celebri “porte celesti” e il terrazzo panoramico, che offre una splendida vista sul golfo di Gaeta.

CHIESA SAN GIOVANNI A MARE, SAN FRANCESCO E CAPPELLA D’ORO
Scendendo tra le strette viuzze, ci siamo fermati presso la Chiesa S.Giovanni Evangelista a Mare, una delle più antiche della città e affacciata direttamente sul porto. La sua posizione particolare, proprio lungo la riva al di fuori delle mura cittadine, spiega la presenza del suo pavimento inclinato, progettato per agevolare il deflusso delle acque durante i periodi di alta marea.

Proseguendo lungo la piacevole passeggiata Caboto ci siamo trovati di fronte allo splendido Tempio di San Francesco, con la Statua della Religione che domina il centro storico. Per raggiungerlo, abbiamo seguito una stradina in salita che ci ha preparati all’imponente scalinata che lo caratterizza. Tuttavia, lo sforzo è stato ampiamente ricompensato dalla vista spettacolare che si gode dall’alto, regalando un panorama mozzafiato sul centro storico e sul mare.

Tornati sul lungomare, ci siamo diretti alla Chiesa di S. Maria Annunziata, originariamente nata come orfanotrofio ed ospedale militare e oggi sostenuta grazie alle donazioni degli abitanti. Al suo interno, merita una visita la suggestiva Cappella dell’Immacolata, conosciuta anche come Cappella d’Oro, per i suoi cassettoni dorati dove diversi pontefici venivano a pregare tra cui Papa Pio IX.

Pranzo con Piatti Locali: le Delizie Gaetane

Dopo una lunga passeggiata ricca di storia e cultura religiosa, ci siamo fermati per un rapido pranzo in un piccolo ma delizioso locale sul lungomare chiamato Andale. Qui abbiamo gustato la tiella, un tipico piatto locale simile ad una torta salata, farcita con una varietà di ingredienti a scelta. La versione più tradizionale è con i polipi, ma vale la pena provare anche con altri come la scarola, salsiccia, spinaci, calamari e le immancabili olive.
Non si può visitare Gaeta senza assaggiare anche il votapiatto di calamarelle, piccoli calamari infarinati e fritti, un piatto semplice ma gustoso, da assaporare fino all’ultimo boccone!

Gaeta nel Lazio cosa vedere
Specialità gaetane

Con la conclusione di questo pranzo rapido ma delizioso, è giunto anche il momento di salutare Gaeta. Sicuramente torneremo, magari durante l’estate, per goderci le splendide spiagge e le acque cristalline del luogo e approfittare per visitare ciò che non siamo riusciti a vedere durante questo weekend.

Gaeta è una città che si può visitare in un giorno ma che merita di essere scoperta con calma e curiosità, per apprezzare tutte le sue sfaccettature e le sue sorprese.

Sperando di avervi suscitato il desiderio di visitare questo particolare borgo, vi lascio qui sotto link utili per organizzare il vostro soggiorno. Condividete con noi luoghi e curiosità di Gaeta!


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