La Torre Moresca: il racconto della nostra visita

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

La Torre Moresca di Villa Torlonia è un piccolo gioiello restaurato di recente. Ci ha meravigliato per lo sfarzo, l’ingegno e gli interni spettacolari

Finalmente siamo entrate nella Torre Moresca! Villa Torlonia si apre piano piano a nuovi complessi e ogni restauro ha dello straordinario, considerato lo stato di totale rovina da cui questi luoghi vengono recuperati!

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Il Restauro [Fonte: © https://www.bioarchitettura.org/storage/articles/docs/ed-82-il-miracolo-di-villa-torlonia.pdf

Dopo la Casina delle Civette e la Serra Moresca, continuiamo il nostro percorso alla scoperta dei luoghi iconici della Villa lungo la via Nomentana. Abbiamo colto al volo l’offerta di un’apertura temporale, fino al 24 giugno, per visitare la Torre Moresca, che svetta con la sua incantevole cupola alle spalle della Serra Moresca.

L’appuntamento con la Guida

Per raggiungere la Torre bisogna entrare dalla Serra Moresca e attendere la guida, che ci accompagnerà alla scoperta del sito, progettato nel 1840 per il principe Alessandro Torlonia dall’architetto veneziano Giuseppe Jappelli (lo abbiamo già incontrato nella Casina delle Civette). La guida è stata molto preziosa, ci ha raccontato aneddoti e descrizioni illuminanti. Siate puntuali all’orario stabilito perché i turni sono stretti e il gruppo non aspetta i ritardatari!

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Il punto di incontro con la Guida è all’interno della Serra Moresca

L’ingresso alla Torre

Usciamo da una porta laterale a mò di grotta che ci conduce nella parte posteriore del complesso, percorriamo pochi gradini, superiamo la piccola fontana a destra (non potabile) e raggiungiamo in pochi passi il grande cancello a maglie che ci segnala l’ingresso alla Torre.

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Esterno Serra e Torre Moresca

La storia racconta che l’idea di Alessandro Torlonia fosse quella di creare in questa parte più nascosta del complesso un ambiente ad uso privato, destinato ad accogliere solo gli ospiti più intimi, non più di dieci, e di riunirli in un’atmosfera unica e raffinata, che potesse soprattutto garantire una privacy perfetta. Come uno scrigno segreto, i tre piccoli ambienti si svelano uno dopo l’altro, sovrapposti l’uno all’altro, ascendendo una scala elicoidale che ti fa quasi girar la testa!

Il primo piano: il meccanismo ingegnoso

Al primo livello si trova un vano vuoto, non visitabile, che doveva ospitare quell’ingegnoso marchingegno grazie al quale un tavolo circolare già bell’e imbandito saliva dalla cucina alla Stanza da Pranzo dove il Principe usava intrattenere i suoi ospiti speciali.

Il meccanismo faceva uso di cordami, pesi e contrappesi che sollevavano il tavolo lungo i binari posti sulla struttura in legno. Una volta raggiunto il piano superiore, la tavola apparecchiata veniva bloccata da mensoline a scomparsa al livello della cucina e si posizionava esattamente al centro della stanza. Andava a sostituire un sofà circolare, collocato ugualmente al centro della sala, che mentre il tavolo saliva, si alzava verso il soffitto aprendosi a baldacchino.

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

I binari lignei su cui si muoveva il tavolo

Spettacolare, te lo immagini? Una scena assolutamente sorprendente e incredibile ancora oggi, negli anni Duemila, figuriamoci nella prima metà dell’Ottocento! Della serie, mentre nobili e aristocratici si entusiasmavano per le meraviglie di questo tavolo meccanizzato, il popolo oltre le mura lottava per sopravvivere alla vita quotidiana, impegnato nel duro lavoro dei campi degli stessi nobili o in attività artigianali mal retribuite. Il potere dei soldi, che effetto fa! Confesso che è una delle prime cose che mi è venuto da pensare calandomi nella situazione.

Il solaio di questo primo vano è in legno, lo scopriremo solo più tardi, uscendo dalla torre e continuando il percorso in basso che ci conduce verso la Grotta Artificiale. Tra finte mura e vecchi ruderi, sollevando lo sguardo verso l’alto, possiamo vedere la struttura in legno con il foro centrale che inquadra in primo piano il bel soffitto arancio della sala da pranzo.

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Il Solaio in Legno visto dalla base della Torre

Il secondo piano: la cucina rustica

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La cucina a servizio della Sala da Pranzo

Riprendiamo la scala circolare e accediamo al vano del secondo piano. Qui troviamo l’antica cucina, essenziale e priva di arredi, con il suo bancone ad archetti, i fuochi, la cappa enorme e gli sfiatatoi sul muro. Al centro, il foro circolare sigillato in vetro rende visibile la stanza sottostante e ci svela in assoluta contrapposizione la meraviglia della Camera da Pranzo al piano superiore, dai fulgidi colori e dalle vetrate meravigliose .

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Il Foro Centrale nella Cucina

Il terzo piano: lo sfarzo della Stanza da Pranzo

Riprendiamo la scala che ci porta all’ultimo piano ed entriamo in quel piccolo gioiello dalla forma esagonale. Un luogo raccolto che doveva sicuramente suscitare lo stupore e l’entusiasmo degli ospiti presenti. Ed effettivamente l’effetto è da Wow!

Stucchi dorati sembrano trapuntare le pareti dalle colorazioni intense e decise. Colonnine decorate ad incisione riprendono i motivi a stella e rose già visti nella Serra Moresca. Allo stesso modo, i bellissimi vetri spessi dalle policromie sgargianti ripropongono la gamma di colori utilizzati nelle vetrate della Serra.

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

La Sala da Pranzo della Torre Moresca

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Dettaglio delle pareti

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Dettaglio delle pareti

Ogni dettaglio colpisce l’attenzione, perché niente è davvero lasciato al caso, qui non si lesina sui materiali e non si fanno i conti della serva a fine giornata. Dovunque si fissi lo sguardo, c’è un particolare da notare: verso l’alto, tutt’intorno e anche sotto i nostri i piedi.

Bellissimo il pavimento smaltato delle maioliche di Vietri. La superficie riflette lucentezza e luminosità, in un gioco di contrasti ben studiato tra il giallo paglierino delle maioliche e le tonalità scure delle pareti.

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Il Pavimento di Maioliche di Vietri

Al centro della Sala c’era dunque un sofà circolare e poi divanetti damascati disposti intorno alle pareti.

Oltre le finestre, piccole conche vuote, originali e affascinanti, proprio quelle che donano personalità e caratterizzano il profilo esterno della Torre. Ebbene, contenevano in origine vasche in piombo colme d’acqua dove nuotavano – udite udite – simpatici pesciolini rossi. E va beh, strike. Qui si alza la ola! Ve li immaginate? Ti affacci e toh, vivaci pesciolini nuotano a quell’altezza nel mezzo del niente della campagna romana. Tutto tremendamente affascinante! Tutto studiato ad hoc per colpire ad arte lo stupore degli ospiti in un luogo di meraviglia e fascino. Avrei voluto esserci anch’io! Però raga la prossima volta chiamate.

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Le vasche dove nuotavano i pesci!

Anche all’esterno la torre si presenta in stile orientale, esaltata dalla caratteristica copertura a pagoda. Se giri attorno alla Torre, scoprirai in alto sul retro ancora presente la scaletta in ghisa che permetteva a lor signori di salire sulla loggetta della cupola e ammirare il parco di Villa Torlonia. Provate a immaginare questo luogo immerso in una campagna romana estesa a perdita d’occhio, non negli edifici cittadini, nel traffico e nel rumore da cui oggi è circondata. Tutta un’altra storia, no?

Aneddoti e curiosità sulla Torre Moresca di Villa Torlonia

La Tavola Matematica della Palazzina Cinese di Palermo

Un meccanismo simile a quello del tavolo della Torre Moresca era già in uso a fine Settecento nella Palazzina Cinese presso la Tenuta della Favorita a Palermo. Questo dimostra l’ingegno e la creatività dei progettisti dell’epoca, già in grado di creare opere tanto sorprendenti e all’avanguardia!

Qui la bella storia della tavola matematica dell’architetto Giuseppe Marvuglia

Il principe massone e i misteri sussurrati tra le mura di Villa Torlonia

Nonostante l’assenza di dichiarazioni esplicite, è possibile supporre che il Principe Torlonia fosse un affiliato massone e che tutta Villa Torlonia, compresa la Torre, fosse meta di percorsi legati alla Massoneria. Così, anche questi ospiti intimi e selezionati erano probabilmente membri della società segreta e intrattenevano tra loro conversazioni di carattere assolutamente riservato. Potrebbe essere questa una delle ragioni per cui il Jappelli concepì un sistema di piani separati e di un tavolo meccanizzato che escludesse in toto la presenza di camerieri e personale di servizio.

La simbologia massonica della Torre Moresca

Dal punto di vista simbolico, l’intento che la Torre doveva rappresentare era quello di un percorso di crescita spirituale e ricerca della verità. La massoneria era una società segreta che promuoveva l’illuminazione spirituale e l’evoluzione personale, era molto diffusa in quel secolo e permeava spesso i concetti architettonici e simbolici dei luoghi.
La Torre Moresca doveva dunque rappresentare il percorso dall’oscurità verso l’illuminazione dello spirito e della mente. Si partiva dalle umide tenebre della Grotta Artificiale, situata alla base della Torre, e salendo la scala a spirale, si acquisiva sempre maggiore consapevolezza, fino a giungere all’illuminazione nel punto più alto della Torre. Una sorta di cammino dell’illuminazione per cui dalle tenebre dell’ignoranza si arrivava all’illuminazione della conoscenza.

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Il bel soffitto della scala a spirale

I richiami alla Gerusalemme Liberata

La Torre Moresca, come tutto il complesso della Serra, doveva evocare nei suoi ospiti i luoghi narrati nella Gerusalemme Liberata. In questo poema epico del Cinquecento, Torquato Tasso aveva descritto con grande maestria l’intensità delle battaglie e le emozioni dei suoi personaggi. Così il boschetto che separa la Casina delle Civette dalla Serra Moresca doveva rievocare il suggestivo bosco dei pastori in cui Erminia, principessa saracena, andò a rifugiarsi. La Serra Moresca, a sua volta, rappresentava l’accampamento dei Mori e la Torre, che permetteva di scrutare l’accampamento, completava l’immagine evocativa dell’intero scenario.

I Torlonia, questione di prestigio sociale

La chiara volontà dei Torlonia nel creare queste opere raffinate e sfarzose era di mostrare la grandezza della loro famiglia. I Torlonia, infatti, non nascono come famiglia di tradizione nobile. Originariamente mercanti di stoffe provenienti dalla Francia, grazie alle abilità commerciali e alle relazioni che intrattennero con le famiglie nobili romane, divennero molto influenti nel settore finanziario, specialmente durante le invasioni napoleoniche. In questo periodo di instabilità politica ed economica, sfruttarono le loro risorse finanziarie per fornire prestiti a nobili e aristocratici, consentendo loro di mantenere lo status sociale messo in difficoltà dai debiti accumulati. Ciò permise loro di creare legami con le famiglie più importanti e relazioni di reciproca dipendenza. La realizzazione di queste opere aveva dunque l’obiettivo di esaltare la loro ascesa sociale e di mettere in mostra non solo la grande ricchezza, ma anche il loro elevato livello culturale.

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

Particolari della scala elicoidea

Il libro di Giuseppe Checchetelli

È grazie al libro di Giuseppe Checchetelli “Una giornata di osservazione nel palazzo e nella Villa di S. E. il Principe D. Alessandro Torlonia”, pubblicato nel lontano 1842, che i dettagli originali di questa dimora straordinaria hanno trovato una nuova vita. Le parole di Checchetelli, scritte con passione ed entusiasmo, hanno reso possibile un viaggio nel tempo. Attraverso le sue descrizioni dettagliate, gli esperti di restauro hanno potuto ricostruire con precisione i dettagli originali di Villa Torlonia.

“Una porta ad arco a tre centri fa d’ingresso ad una camera esagona di architettura così detta moresca. Ricchissima n’è la decorazione: essendochè le pareti siano lavorate a stucchi risplendenti dove di oro e dove di argento, e qua i fondi son dipinti di color cremisi, là di oltremare. Gaje colonne ornate di arabeschi d’argento e cobalto fiancheggiano le finestre, i cui telari di ferro fuso vaghi per disegno incassano vetri colorati, e spariscono se tu voglia ad un tratto, innestandosi nelle pareti. Fuori il davanzale d’ogni finestra vedi una vasca in piombo, con una polla di acqua, ove guizzeranno piccoli pesci, e coronata da piante orientali.”

Torre Moresca Villa Torlonia Roma

La poetica descrizione della Torre Moresca nel libro di Giuseppe Checchetelli

Orari e biglietti

La Torre Moresca è inserita nel circuito dei Musei di Villa Torlonia. Sarà aperta al pubblico fino al 23 giugno con visita guidata su più turni durante la giornata.
Per visitare la Torre Moresca devi acquistare, solo telefonicamente al n. 060608, il biglietto per la Serra Moresca. Costo 4 €,  gratuito per minori e possessori della MIC Card.


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