Sulle tracce di Caravaggio: un viaggio nelle sue opere romane

Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini
Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini

Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610) è uno dei pittori più rivoluzionari e amati della storia dell’arte. Il suo stile innovativo, caratterizzato da un uso drammatico della luce, da un realismo senza filtri e da una profonda intensità emotiva, ha segnato profondamente la pittura europea.
Roma custodisce alcune delle opere più celebri di Caravaggio, rendendola una meta imprescindibile per chi vuole ammirare la sua potenza espressiva.


Dove Vedere i Capolavori di Caravaggio a Roma

Galleria Borghese: Sei dipinti tra cui Ragazzo con canestro di frutta, David con la testa di Golia e San Giovanni Battista.
San Luigi dei Francesi: Il celebre Ciclo di San Matteo, con la Vocazione di San Matteo e il Martirio di San Matteo.
Santa Maria del Popolo: La Conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro.
Palazzo Barberini: Giuditta e Oloferne, Narciso e San Francesco in meditazione.

Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini
Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini

Caravaggio 2025: La Mostra a Palazzo Barberini fino al 6 luglio

Roma, già custode di un patrimonio straordinario di opere di Caravaggio, ospita la mostra Caravaggio 2025 a Palazzo Barberini dal 7 marzo al 6 luglio 2025. L’esposizione riunirà capolavori provenienti da tutto il mondo, offrendo accostamenti inediti e pezzi raramente esposti.

Perché Visitare la Mostra?

  • perchè riunisce 24 capolavori di Caravaggio da collezioni internazionali.
  • perchè è chiaramente specificato il luogo di provenienza dell’opera. Sapere da quale museo proviene un’opera ci aiuta a capire dove poterla rivedere dopo la mostra. Questo può stimolare il nostro interesse a visitare quei luoghi nei nostri viaggi futuri, arricchendo l’esperienza culturale e creando così un legame tra l’opera, il museo e i nostri viaggi.
  • perchè presenta protagonisti d’eccezione:
    • Ritratto di Maffeo Barberini, mai esposto al pubblico.
    • Ecce Homo, riscoperto di recente, torna in Italia dopo secoli.
    • Conversione di Saulo (prima versione), conservata in una dimora privata.
Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini
Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini
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@Photo Alberto Novelli and Alessio Panunzi


Sezioni della Mostra di Caravaggio 2025

La mostra è suddivisa in quattro sale e sezioni principali, che ripercorrono l’evoluzione artistica e biografica di Caravaggio, dall’arrivo a Roma intorno al 1595 fino alla morte, avvenuta nel 1610. Ogni sezione approfondisce un momento specifico della sua carriera, evidenziando le sue innovazioni stilistiche e il contesto in cui operava.


Sala 1: il Debutto Romano e i primi passi a Roma

Questa sezione analizza i primi anni di Caravaggio a Roma, dal 1595 circa. L’artista si trova inizialmente in difficoltà e sopravvive realizzando dipinti venduti a basso costo, specializzandosi in nature morte con fiori e frutti, genere allora molto richiesto dai collezionisti.

• Inizia così il periodo della cosiddetta “pittura comica”, caratterizzata da scene di vita quotidiana, dai toni vivaci e talvolta ironiche, da un uso della luce ancora delicato rispetto ai forti chiaroscuri della maturità. Si avverte già il suo talento capace di rendere la realtà con un’intensità quasi teatrale

📌 Opere in mostra nella Sala 1:

Ragazzo che sbuccia un frutto (Mondafrutto), 1595 – Una delle prime opere realizzate a Roma, in cui il giovane modello è colto in un gesto quotidiano (Prestito di Sua Maestà Re Carlo III)
Autoritratto in veste di Bacco (Bacchino malato), 1595 – Probabile autoritratto eseguito in un periodo di malattia, mostra il pittore con una carnagione pallida e un’espressione spossata. (Galleria Borghese, Roma)
La Buona Ventura, 1596 – Una zingara inganna con astuzia un giovane inesperto, legge la sua mano mentre, con gesto sottile, gli sfila un anello. Il tema della “zingaresca” era molto popolare nel teatro dell’epoca. (Musei Capitolini, Roma)
Concerto, 1597- Scena di giovani musicisti, in un’epoca in cui l’interesse per la musica e la pittura si intrecciavano strettamente. (The Metropolitan Museum of Art, New York)
I Bari, 1596 – Caravaggio rappresenta con vivacità psicologica l’inganno di un giovane ingenuo da parte di due bari esperti. (Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas)
San Francesco d’Assisi in Estasi, 1597 – la luce gioca un ruolo fondamentale nel trasmettere l’esperienza estatica del santo. (Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, Connecticut)
Conversione di Saulo, 1600 – È la sua prima grande commissione pubblica. Prima versione del celebre episodio biblico, realizzata per la Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo, ma successivamente rifiutata poiché inadatta alla struttura architettonica dello spazio. (Collezione privata Nicoletta Odescalchi, Roma) Esposta eccezionalmente a Palazzo Barberini.


Sala 2: Ingagliardire gli Oscuri, ovvero L’Arte del Ritratto

Questa sezione dell’esposizione si concentra sulla produzione ritrattistica di Caravaggio, un genere che, sebbene poco documentato e scarsamente pervenuto, ebbe un ruolo centrale nella sua carriera.

  • Il titolo della sezione fa riferimento alla particolarità dell’artista a rendere più vigorosi i suoi soggetti attraverso un uso drammatico della luce e del colore, una tecnica che segna una svolta decisiva nel suo stile.
    • Dipinge ritratti di nobili e prelati, ma anche di persone comuni che utilizza come modelli per le sue opere sacre.
  • Il ritratto, per lui, non è solo un mezzo per rappresentare fedelmente la realtà, ma diventa uno strumento per trasmettere emozioni profonde, con sguardi penetranti e atmosfere cariche di tensione.

📌 Opere in mostra nella Sala 2:

  • Due versioni del Ritratto di Maffeo Barberini:
    Ritratto Monsignor Maffe Barberini come protonotario apostolico, 1595 – Un’opera proveniente dalla collezione Barberini, raramente esposta fino a pochi mesi fa
    Ritratto di Maffeo Barberini, 1598 – Mai esposto prima (Collezione privata)
  • Santa Caterina d’Alessandria, 1598 – L’opera rappresenta un punto di svolta nella pittura di Caravaggio: è qui che inizia a “ingagliardire gli oscuri”, accentuando i contrasti tra luce e ombra. (Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid)
  • Giuditta che decapita Oloferne, 1599 – La violenza dell’azione è amplificata dal gioco di luci drammatiche e dall’espressione di Giuditta, divisa tra determinazione e repulsione. (Palazzo Barberini, Roma)
  • Marta e Maria Maddalena, 1598 – (Detroit Institute of Arts, Detroit, Michigan)

Questa fase segna il passaggio dai primi lavori, più delicati e colorati, alla maturità stilistica del pittore, in cui celebri contrasti di luce e ombra, i suoi chiaroscuri, diventeranno la sua firma distintiva, creando un realismo carico di pathos.

Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini
Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini

Giuditta che decapita Oloferne, 1599 –Palazzo Barberini, Roma


Sala 3. Tra Roma e Napoli: la maturità artistica di Caravaggio

Questa sezione copre il periodo della maturità artistica di Caravaggio, tra il 1600 e il 1606, anni in cui ottiene importanti commissioni religiose e sviluppa uno stile sempre più drammatico. È un momento cruciale nella sua carriera: da questo punto in poi, il pittore si dedicherà quasi esclusivamente a temi sacri, inaugurando quello che verrà definito il suo stile tragico.

📌 Opere in mostra:

    • Due versioni di San Giovanni Battista (una proveniente dagli USA)
      San Giovanni Battista, 1604 – Un’opera della Galleria Corsini di Roma, in cui il giovane santo è immerso in una luce soffusa e malinconica.
      San Giovanni Battista nel deserto, 1603 – Proveniente dal Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City, questa versione enfatizza il senso di solitudine e riflessione del santo, avvolto da ombre profonde.
    • Ecce Homo, 1606 – Uno dei protagonisti assoluti della mostra: dipinto a Napoli, è riapparso in un’asta spagnola nel 2021, torna in Italia dopo quattro secoli.
    • Flagellazione di Cristo, 1607 – Uno dei dipinti più significativi della produzione napoletana di Caravaggio. La violenza della scena è resa con un realismo impressionante, che contribuì a decretare il successo dell’artista nella città partenopea. (Museo di Capodimonte, Napoli)
    • David con la testa di Golia, 1606 – Uno dei quadri più celebri del Merisi, dove Caravaggio si autoritrae nel volto mozzato di Golia, forse in un gesto di espiazione per il suo passato turbolento. (Galleria Borghese, Roma)
    • Cena in Emmaus, 1606 – una delle opere più intense e drammatiche della maturità di Caravaggio. La scena rappresenta il momento in cui Cristo, dopo la Resurrezione, si manifesta ai due discepoli di Emmaus spezzando il pane. Rispetto alla prima versione del 1601 (conservata alla National Gallery di Londra), questa seconda interpretazione del tema è caratterizzata da un’atmosfera più cupa e raccolta. (Pinacoteca di Brera, Milano)
    • San Francesco in meditazione, 1605 – Il santo appare assorto in una contemplazione silenziosa e austera. La luce proviene da una fonte esterna e colpisce il volto e le mani del santo, lasciando il resto in ombra, un contrasto che enfatizza il misticismo e la solennità del momento. (Palazzo Barberini, Roma)
    • La cattura di Cristo, 1603 –qui Caravaggio si raffigura all’estrema destra della scena mentre alza una lampada per illuminare il volto di Cristo, nel momento dell’arresto. Un dettaglio che sottolinea il suo coinvolgimento personale nella rappresentazione del dramma sacro. (National Gallery of Ireland, Dublino)

In questa fase, Caravaggio si afferma come pittore della spiritualità drammatica, con opere che riflettono un tormento interiore crescente e un uso della luce sempre più, capace di esaltare ogni emozione con un’intensità quasi mistica.

Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini
Mostra Caravaggio Roma Palazzo Barberini

David con la testa di Golia, 1606 (Galleria Borghese, Roma) – Ecce Homo, 1606


Sala 4. Finale di partita: gli ultimi anni di vita tra fughe e tormenti

L’ultima sezione è dedicata agli ultimi anni di vita di Caravaggio (1607-1610), un periodo di fuga e tormento, segnato dall’ossessione per il perdono papale e da un’escalation di inquietudine che si riflette nei suoi dipinti finali, sempre più cupi e intensi.

📌 Opere in mostra nella Sala 4:

Ritratto di cavaliere di Malta, 1608 – Un dipinto realizzato durante il soggiorno maltese. L’identità del soggetto non è certa, ma l’intensità dello sguardo e l’uso del chiaroscuro suggeriscono un uomo segnato dal destino. (Palazzo Pitti, Firenze)
San Giovanni Battista, 1610 – Un’opera che sembra presagire la fine imminente del pittore: il giovane santo è ritratto con un’ombra di malinconia, in un’atmosfera quasi spettrale. (Galleria Borghese, Roma)
Martirio di Sant’Orsola, 1610 – È l’ultimo capolavoro di Caravaggio, realizzato pochi giorni prima della sua morte. Il dipinto, intriso di violenza e disperazione, mostra la santa nel momento in cui viene trafitta da una freccia, mentre il suo volto sembra dissolversi nell’ombra. (Collezione Intesa Sanpaolo, Napoli)
• A chiudere la mostra, un’opera eccezionale: Giove, Nettuno e Plutone, l’unico dipinto murale realizzato da Caravaggio, custodito nel Casino dell’Aurora a Villa Ludovisi. Quest’opera rarissima, visibile al pubblico solo in occasione dell’esposizione, rappresenta un unicum nella produzione del maestro, sia per la tecnica che per il soggetto mitologico.

Nel 1610 decide di tornare a Roma, convinto di aver ottenuto il perdono di Papa Paolo V. Durante il viaggio, però, muore misteriosamente a Porto Ercole.


Caravaggio non è solo un pittore del Seicento: è uno specchio in cui, se guardiamo bene, possiamo riconoscerci. Le sue ombre sono le nostre inquietudini, le sue luci le nostre speranze. Come lui, ci dibattiamo tra slanci e cadute, tra il desiderio di redenzione e il peso degli errori. I suoi personaggi non sono solo santi e peccatori, ma uomini e donne come noi, colti nell’istante esatto in cui la vita si fa più cruda, più intensa, più vera. Eppure, proprio come nelle sue tele, anche nel buio più fitto c’è sempre un bagliore. Una mano che si tende, uno spiraglio che squarcia l’ombra, un dettaglio che riporta alla vita. Forse è questo che ci insegna Caravaggio: che la luce esiste sempre, basta saperla trovare. E che, nonostante tutto, possiamo sempre ricominciare.

Altre info

Mostra Caravaggio 2025
dove: Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane 13
fino al 6 luglio 2025
(Palazzo Barberini per tutte le info pratiche)
biglietto: intero €18,00 (qui per i biglietti)
orario
: dalla domenica al giovedì 9:00-20:00 – il venerdì e sabato 9:00-22:00